Divorare il cielo

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Divorare il cielo
Divorare il cielo Book Cover Divorare il cielo
Supercoralli
Paolo Giordano
Romanzo
Giulio Einaudi Editore
8 Maggio 2018
ebook, audible
440

Divorare il cielo è un romanzo potente e generoso, che restituisce al lettore l'antica meraviglia di una grande storia in cui perdersi.

Quei tre ragazzi che si tuffano in piscina, nudi, di nascosto, entrano come un vento nella vita di Teresa. Sono poco piú che bambini, hanno corpi e desideri incontrollati e puri, proprio come lei. I prossimi vent’anni li passeranno insieme nella masseria lí accanto, a seminare, raccogliere, distruggere, alla pazza ricerca di un fuoco che li tenga accesi. Al centro di tutto c’è sempre Bern, un magnete che attira gli altri e li spinge oltre il limite, con l’intensità di chi conosce solo passioni assolute: Dio, il sesso, la natura, un figlio.

Le estati a Speziale per Teresa non passano mai. Giornate infinite a guardare la nonna che legge gialli e suo padre, lontano dall’ufficio e dalla moglie, che torna a essere misterioso e vitale come la Puglia in cui è nato. Poi un giorno li vede. Sono «quelli della masseria», molte leggende li accompagnano, vivono in una specie di comune, non vanno a scuola ma sanno moltissime cose. Credono in Dio, nella terra, nella reincarnazione. Tre fratelli ma non di sangue, ciascuno con un padre manchevole, inestricabilmente legati l’uno all’altro, carichi di bramosia per quello che non hanno mai avuto. A poco a poco, per Teresa, quell’angolo di campagna diventa l’unico posto al mondo. Il posto in cui c’è Bern. Il loro è un amore estivo, eppure totale. Il desiderio li guida e li stravolge, il corpo è il veicolo fragile e forte della loro violenta aspirazione al cielo. Perché Bern ha un’inquietudine che Teresa non conosce, un modo tutto suo di appropriarsi delle cose: deve inghiottirle intere. La campagna pugliese è il teatro di questa storia che attraversa vent’anni e quattro vite. I giorni passati insieme a coltivare quella terra rossa, curare gli ulivi, sgusciare montagne di mandorle, un anno dopo l’altro, fino a quando Teresa rimarrà la sola a farlo. Perché il giro delle stagioni è un potente ciclo esistenziale, e la masseria il centro esatto dell’universo.

Divorare il cielo è la mia prima esperienza con Paolo Giordano e devo ammettere che, come suggerito dal titolo, si tratta di un romanzo da “divorare” letteralmente.

La storia di una ragazza che adolescente si reca in Puglia in vacanza con il padre e di anno in anno stringe amicizia con tre ragazzi, abitanti della masseria vicina a quella della nonna.

Accadeva in quei primi anni, verso la primavera, che Speziale e la masseria diventassero irreali. Me ne dimenticavo fino al momento di tornarci, ad agosto. Non sapevo se per Bern e gli altri fosse lo stesso. Se sentivano la mia mancanza, di certo non lo davano a vedere. Ritrovandoci, non ci sfioravamo le guance o le mani, non ci chiedevamo nulla dei mesi trascorsi.

Più che la trama questo è l’incipit di una storia che ci porta avanti nel tempo, a scoprire nel corso di circa vent’ anni cosa sia accaduto alla protagonista e ai suoi amici. Una narrazione che non prosegue su un percorso definito, seguendo il ritmo temporale, bensì passa dal prima al dopo, per poi colmare i “buchi” intermedi della storia.

Una storia fatta di amicizia, di legami stretti, di ideologie in cui credere, ma soprattutto di personaggi profondi, ragazzi che combattono per i propri ideali, per i propri sentimenti, che si scontrano contro una realtà più dura di quella che dovrebbero affrontare.

«Non si finisce mai di conoscere qualcuno… Sarebbe meglio non iniziare affatto». La verità sulle persone. Era a questo che si riferiva, credo. Arriva mai un punto in cui possiamo affermare di saperla?

Sono tanti gli argomenti trattati, nessuno con superficialità, tutti presentati con il carico di sentimenti contrastanti ed in trasformazione che possono suscitare nel cuore e nella testa di ragazzi giovani, ma non per questo inesperti o sprovveduti.

Nella vita poteva succedere che dentro le persone nascessero dei desideri inconciliabili. Non era giusto ma non si poteva evitarlo, ed era successo a noi.

Un linguaggio semplice, ma efficace, in grado di colpire e coinvolgere, di trascinare nel vortice della narrazione, con tutta la piacevolezza e l’amore che un grande romanzo riesce a trasmettere ad un lettore appassionato.

Divorare il cielo è davvero un libro bellissimo e consigliatissimo.

Una frase…

Loro sono diversi. Sono cresciuti con le radici troppo corte.Prima o poi una folata di vento li strappa e se li porta via.

Contenuti extra

Di seguito il video in cui l’autore raccontato Divorare il cielo:

Sul sito Einaudi Editore invece due articoli di approfondimento sull’autore e sui problemi degli ulivi di cui parla il libro.

  • Trama
  • Personaggi
  • Ambientazione
  • Linguaggio
  • Copertina
  • Complesso
4.8

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