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La Trilogia del secolo

E’ tempo di ricominciare (L’età del secolo #2)

E' tempo di ricominciare, secondo volume della trilogia de L'età del secolo di Carmen Korn. La narrazione riprende da dove si era interrotta in Figlie di una nuova era, con la ricerca di Kathe da parte dell'amica di sempre Henny. Troviamo le quattro amiche, che cercano di ricostruire la propria vita, contemporaneamente a quella della loro città e di mezza Europa scombussolata dalla guerra. Spazzate via le macerie, Amburgo era diventata una città di grandi spazi aperti, vuoti, in cui le baracche di legno davano un senso di solidità superiore a quello dei grossi palazzi. Si riprende dagli anni immediatamente dopo il conflitto, fino alla fine degli anni '60, periodo di boom economico e di nascita di nuove prospettive, soprattutto per le donne. Anni comunque vissuti con l'ansia e la preoccupazione che tutto crolli da un momento all'altro. Sono gli anni della costruzione del muro, della Guerra Fredda ed infine delle rivolte studentesche. Rudi faticava a condividere l’ansia di normalità che sembrava accomunare tutti, la disponibilità a fingere che non fosse accaduto niente. Le protagoniste invecchiano e sono costrette a fare i conti con l'età che avanza, con tutto ciò che questo comporta. E' tempo di ricominciare mi ha appassionato più di Figlie di una nuova era, probabilmente anche grazie alla presenza di personaggi ormai familiari. A quelli principali e secondari, che già hanno preso parte alle vicende del primo volume, se ne aggiungono tanti altri. Persone giunte da lontano e figli ormai adulti, le cui vicende diventano quindi parte integrante della narrazione principale. Tra questi i figli di Henny, in particolare il maschio Klaus e la figlia di Ida, Florentine. Il ritmo è molto serrato, anzi concentra molti episodi fondamentali nella prima parte, lasciando molto più lenta la narrazione nella seconda. Anche questa volta ho notato il distacco tra l'autrice e il suo modo di narrare. Le vicende toccano le protagoniste, eppure la narrazione rimane sempre un passo indietro, non riesce a trasmettere quell'empatia che ci si aspetterebbe. Nonostante ciò si finisce per essere incuriositi da ciò che accade, ai protagonisti, ma anche sullo sfondo di un secolo ricco di eventi importanti, a livello mondiale prima ancora che nazionale e locale. Come nel primo episodio, la narrazione si interrompe lasciando appesi diversi fili, per cui non resta che leggere il terzo episodio per chiudere il cerchio. Una frase... «Ognuno di noi ha a disposizione la sua fetta di tempo e nulla più», Contenuti Extra Sul sito della casa editrice Fazi è disponibile l'articolo di approfondimento su questo secondo episodio della trilogia