Il colibrì

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Il colibrì
Il colibrì Book Cover Il colibrì
Sandro Veronesi
Romanzo
La Nave di Teseo
24 ottobre 2019
368

Marco Carrera, il protagonista del nuovo romanzo di Sandro Veronesi, è il colibrì. La sua è una vita di continue sospensioni ma anche di coincidenze fatali, di perdite atroci e amori assoluti. Non precipita mai fino in fondo: il suo è un movimento incessante per rimanere fermo, saldo, e quando questo non è possibile, per trovare il punto d’arresto della caduta – perché sopravvivere non significhi vivere di meno. Intorno a lui, Veronesi costruisce altri personaggi indimenticabili, che abitano un’architettura romanzesca perfetta. Un mondo intero, in un tempo liquido che si estende dai primi anni settanta fino a un cupo futuro prossimo, quando all’improvviso splenderà il frutto della resilienza di Marco Carrera: è una bambina, si chiama Miraijin, e sarà l’uomo nuovo. Un romanzo potentissimo, che incanta e commuove, sulla forza struggente della vita.

Il colibrì, romanzo di Sandro Veronesi, vincitore del premio Strega 2020, è un libro tosto e drammatico, come Caos calmo ed altrettanto piacevole.
Protagonista è sempre un uomo, che in questo caso seguiamo dall’adolescenza all’età matura, attraverso brevi capitoli, che alternano i diversi momenti della sua vita. Una vita caratterizzata da non poche prove, da eventi tragici e gravi perdite, che forgiano il carattere, le scelte, fino a condizionare inevitabilmente il futuro.
La scelta dell’autore di suddividere il racconto per data, andando avanti ed indietro negli anni, riesce a rendere meno pesante e molto dinamica la lettura, che altrimenti ne risentirebbe inevitabilmente. La vita descritta è quella di una persona qualunque, che nessuno si augura di vivere, perchè piena di prove dure da affrontare e sostanzialmente con pochi momenti di effettiva felicità, su cui l’autore non si sofferma più di tanto. Eppure si tratta di una vita assolutamente oridnaria. Il paragone che mi viene in mente è con Stoner, altro romanzo che descrive la vita di un uomo assolutamente normale. In entrambi il protagonista attraversa un matrimonio sbagliato, una relazione con tanti limiti, difficoltà nei rapporti interpersonali e si rifugia nei vizi per sfuggire ai problemi.
Ne Il colibrì l’autore si pone su un piano molto più introspettivo, attraversando assieme a Marco Carrera, il protagonista, i momenti più dolorosi e pesanti della vita e sorvolando su quelli che potrebbero essere i momenti più felici e leggeri. La scelta dell’autore è mostrare la parte dell’uomo che, messo alla prova dalla vita, deve reagire, anche semplicemente stando fermo.

…sei un colibrì perché come il colibrì metti tutta la tua energia nel restare fermo. Settanta battiti d’ali al secondo per rimanere dove già sei. Sei formidabile, in questo. Riesci a fermarti nel mondo e nel tempo, riesci fermare il mondo e il tempo intorno a te, certe volte riesci addirittura anche a risalirlo, il tempo, e a ritrovare quello perduto, così come il colibrì è capace di volare all’indietro.

La strategia di realizzare capitoli identificati da un diverso periodo temporale e da modalità differenti, fa sì che la lettura non risulti pesante o noiosa. Ci sono cartoline, mail, elenchi, racconti, ricordi, momenti presenti, dialoghi. In questo modo la narrazione risulta molto dinamica, nonostante il protagonista di fatto rimanga in realtà fermo. Il viaggiare avanti ed indietro nel tempo, piuttosto che creare confusione, genera la giusta curiosità nel lettore, nonostante la trama non riservi chissà quali sorprese.
Come per Caos calmo, un Premio Strega assolutamente meritato e un romanzo che consiglio volentieri.

Una frase…

Io credo che tu sia la parte migliore della mia vita, quella senza bugie, senza inganni o incazzature, la parte che si può sognare, anche la notte, perché io continuo a sognarti.

Premi

2019 – LXXIV Premio Strega

Contenuti Extra

Intervista a Sandro Veronesi che parla del suo libro Il colibrì

  • Trama
  • Personaggi
  • Ambientazione
  • Linguaggio
  • Copertina
  • Complesso
4.1

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