Il valzer degli alberi e del cielo: l’ultimo amore di Van Gogh

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Il valzer degli alberi e del cielo
Il valzer degli alberi e del cielo. L'ultimo amore di Van Gogh Book Cover Il valzer degli alberi e del cielo. L'ultimo amore di Van Gogh
Jean-Michel Guenassia
Romanzo
Salani
2016
356

«Sono Marguerite van Gogh. La signora Marguerite van Gogh. La moglie di Vincent. Sono vecchia e stanca, sto per andarmene, ma non rimpiangerò questa terra. Ritroverò Vincent e staremo insieme per sempre». Nella torrida estate del 1890, a Auvers-sur-Oise, un uomo si presenta a casa del dottor Gachet: dall’aspetto, Marguerite, figlia del medico, lo scambia per uno dei tanti braccianti agricoli che lavorano nella zona. L’uomo è Vincent van Gogh, e per Marguerite, che ama dipingere ma si dibatte tra l’insoddisfazione di non riuscire a creare nulla di apprezzabile e una condizione di figlia predestinata a un matrimonio borghese, egli assume, giorno dopo giorno, le fattezze del maestro, del genio, dell’amore. Guardandolo dipingere, la giovane vede ora i paesaggi in cui è cresciuta – le case dai tetti di paglia, le acque del fiume, i fiori, gli alberi, il cielo – con nuovi occhi: la potenza della vera arte si dispiega davanti a lei, mentre la relazione con Vincent si fa sempre più stretta, più pericolosa e infine fatale. Mettendo insieme, come nel Club degli incorreggibili ottimisti, potenza del racconto e verità documentaria, e consegnandoci pagine di vera poesia quando assistiamo insieme a Marguerite alla nascita dei capolavori di van Gogh, Guenassia fa rivivere l’epoca d’oro degli impressionisti e getta una nuova luce sulla tragica fine dell’artista e sui misteri che circondano alcune delle sue opere; e lo fa come sempre da un’angolatura originale, tratteggiando ancora una volta un’indimenticabile figura femminile.

Gli ultimi mesi di vita di uno dei più grandi pittori di tutti i tempi raccontati attraverso gli occhi del suo ultimo amore: Marguerite Gachet.

Diciannovenne figlia di un medico di Auvers-sur-Oise a cui si rivolge il pittore per riprendersi dopo la malattia che lo aveva portato nel manicomio di Arles dopo il famoso taglio dell’orecchio. La ragazza, amante della pittura e dell’arte, bravissima nel riprodurre falsi d’autore dei pittori dell’epoca, si innamora follemente di Van Gogh ed inizia ad intrattenere con lui una relazione che durerà fino alla tragica fine del pittore.

L’autore romanza la storia, raccontandola attraverso gli occhi di Marguerite, che, ormai anziana, ripercorre i mesi della grande storia d’amore che condizionerà tutta la sua vita.

«Sono Marguerite van Gogh. La signora Marguerite van Gogh. La moglie di Vincent. Sono vecchia e stanca, sto per andarmene, ma non rimpiangerò questa terra. Ritroverò Vincent e staremo insieme per sempre».

La differenza di età tra i due è notevole, ma non è l’unico ostacolo. Marguerite è figlia di medico, orfana di madre, promessa fin da bambina al figlio di ricchi amici di famiglia. Van Gogh è anziano, ritenuto folle, senza soldi, ma soprattutto combattuto tra la voglia di metter su famiglia e quella di dedicarsi solo ed esclusivamente al suo grande amore: la pittura. Siamo alla fine del 1800, lo stile impressionista è ormai un movimento artistico consolidato, ma non per questo riconosciuto e apprezzato. Gli artisti che ne fanno parte, ancor oggi tra i migliori e più famosi pittori di tutti i tempi, erano all’epoca innovatori, ritenuti folli e visionari per il loro stile e la nuova modalità di interpretare luce ed ombre oltre che le figure e i paesaggi. Faticano per questo ad affermarsi, dipingono tantissimo, ma sono spesso poveri e stentano a sopravvivere, ancor più quando si ritrovano una famiglia da sfamare sulle spalle.

Marguerite osserva non solo il Van Gogh uomo, ma molto più il Van Gogh pittore, preso dall’impeto, che trascorre ore sotto il sole a dipingere paesaggi che non sempre sono quelli che ha davanti. Le sue pennellate solo particolari, così come tutto suo è l’uso del colore e la capacità di rappresentare il movimento della natura.

Il suo modo di dipingere i fiori, di getto, con tocchi rapidi, senza ombre, senza contorni o particolari superflui, dà loro una vita che non possiedono quando ci si accanisce a volerli rendere verosimili; lui ce ne fa sentire l’odore. Ho pensato che se avessi seguito le sue orme, se avessi potuto far mia la sua tavolozza, assimilare in parte la sua abilità, sarei riuscita ad accostarne la grandezza. Ho dunque dipinto alla Cézanne per giornate intere, immergendomi nel suo stile, facendo e rifacendo sempre lo stesso fiore, sino a farmi venire i crampi a forza di cercare di cogliere l’inafferrabile, a provare ribrezzo per le peonie e a odiare i vasi di maiolica e, grazie alla mia tenacia, ho finito col carpire la sua tecnica: occorrerebbe l’occhio di un mago per distinguere l’originale dalla copia.

Sono citati diversi quadri realizzati in quel periodo, tra cui il ritratto del dottor Gachet, quadro poco conosciuto e con una storia particolare.

La storia è narrata attraverso i diari della protagonista, intervallati da citazioni di giornali dell’epoca e da parti della famosa corrispondenza di Van Gogh con la sua famiglia ed in particolare con il fratello Theo. Questo fa sì che la lettura risulti scorrevole e piacevole, ricca di spunti interessanti sia rispetto alla vita dell’artista, che delle abitudini e delle notizie dell’epoca.

  • Trama
  • Personaggi
  • Ambientazione
  • Linguaggio
  • Copertina
  • Complesso
3.5

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