Ho letto Febbre a 90′ di Nick Hornby per una sfida di lettura su Goodreads, se non fosse stato per questo non l’avrei mai preso in mano e meno che mai portato a termine.
Il libro affronta la passione per il calcio dell’autore, tifoso dell’Arsenal e nel periodo universitario della squadra del Cambridge.
Mi innamorai del calcio come mi sarei poi innamorato delle donne: improvvisamente, inesplicabilmente, acriticamente, senza pensare al dolore o allo sconvolgimento che avrebbe portato con sé.
La narrazione parte dalla prima partita di calcio, quando Nick era ancora un bambino, nel 1968 ed arriva a quando, ormai aduto, affronta il tifo con tutt’altra prospettiva.
E, nel 1989, ho acquistato un abbonamento per i posti a sedere, dopo essere stato in piedi nel North Bank per oltre quindici anni.
Non mi mancarono tanto le gradinate, e di fatto gustai più il colpo d’occhio, il rumore e il colore, più di quanto non mi succedesse quando ne facevo parte
Premesso che non sono patita di calcio, Febbre a 90′ risulta abbastanza discorsivo, con costante parallelismo con la vita dell’autore stesso. Quindi nonostante si parli di calcio inglese, con riferimento a giocatori per me sconosciuti (forse se si fosse trattato di italiani, sarebbe stato diverso), all’inizio la lettura scorre anche facilmente.
Nick Hornby suddivide il libro in 3 diverse fasi, ognuna riferita ad alcuni anni (1968-1975, 1976-1986, 1986-1992) e per ognuna dedica un capitolo ad una singola partita. A volte entra nel merito dell’incontro, altre accenna solo al risultato, approfondendo invece le proprie emozioni ed accennando alla sua vita in quel momento, ai ricordi che si è portato dietro.
In generale però 300 pagine e 25 anni di tifo, risultano esagerati, lunghi, monotoni, noiosi…
Una frase…
Il calcio è un universo alternativo, serio e stressante quanto il lavoro, con le stesse preoccupazioni e speranze e delusioni e gioie occasionali.
Il Film
Da questo romanzo è stato tratto il nel 2014, versione romanzata della storia autobiografica, con il premio oscar Colin Firth.