Premiata ditta Sorelle Ficcadenti

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Premiata ditta Sorelle Ficcadenti
Premiata ditta Sorelle Ficcadenti Book Cover Premiata ditta Sorelle Ficcadenti
Andrea Vitali
Romanzo
Rizzoli
26 febbraio 2014
447

Bellano 1915. In una sera di fine novembre una fedele parrocchiana, la Stampina, si presenta in canonica: ha urgente bisogno di parlare con il prevosto, che in paese risolve anche le questioni di cuore. Suo figlio Geremia, docile ragazzone che in trentadue anni non ha mai dato un problema, sembra aver perso la testa. Ha conosciuto una donna, dice, e se non potrà sposarla si butterà nel lago. L’oggetto del suo desiderio è Giovenca Ficcadenti, di cui niente si sa eccetto che è bellissima – troppo bella per uno come lui – e che insieme alla sorella Zemia sta per inaugurare una merceria. Il che basta, nella piccola comunità, a suscitare un putiferio di chiacchiere e sospetti. Perché la loro ditta può dirsi “premiata”? Da chi? E quali traffici nascondono i viaggi che la Giovenca compie ogni giovedì? Soprattutto, come si può impedire al Geremia di finire vittima di qualche inganno? Indagare sulle sorelle sarà compito del prevosto, per restituire alla Stampina un figlio “normale”. Facile dirlo. Non così facile muoversi con discrezione laddove sembrano esserci mille occhi e antenne… Cos’è un paese se non un caleidoscopio di storie, un’orchestra di uomini e donne che raccontando la vita la reinventano senza sosta, arricchendola di nuovi particolari? Con micidiale ironia, Vitali dà voce a questo coro – una sinfonia di furbizie e segreti, invidie e pettegolezzi – che mostra una faccia sempre diversa della verità, e un attimo dopo la nasconde ad arte. Un romanzo che è come le chiacchiere di paese: quando inizia non si può più fermare.

Premiata ditta Sorelle Ficcadenti è il secondo tentativo con Andrea Vitali dopo “Regalo di nozze“, letto un paio d’anni fa. Romanzi diversissimi, che hanno in comune soltanto l’ambientazione: Bellano, paese del nord Italia sulle rive del lago di Como.

Le prime pagine incuriosiscono, offrendo, al di fuori del racconto, la presentazione dei personaggi principali, quasi fosse un testo teatrale. In realtà non lo è per niente. Il testo è diviso in un numero elevato di capitoletti brevi, (ben 137!), scritti mantenendo un buon equilibrio tra descrizioni e dialoghi, senza eccedere mai nè con gli uni nè con gli altri, rendendo così scorrevole la lettura.

La storia narra di due sorelle che arrivano in paese per aprire una nuova merceria, portando scompiglio tra gli abitanti, in particolare in una famiglia, il cui figlio si innamora perdutamente di una delle due.

Come, dove e quando l’avesse vista, lo sapeva il Signore. Sta di fatto che da quel momento Geremia Pradelli non era più stato lui.

Ormai c’era un Geremia di prima e un Geremia di adesso.

Chi si aspetta una storia d’amore, rimarrà però deluso: l’attenzione infatti girerà intorno a questo evento senza mai soffermarsi più di tanto sui particolari.

La trama segue infatti bensì due percorsi narrativi, uno presente ed uno che mostra il passato delle due sorelle e gli eventi che le hanno portate in paese, finchè essi non si incroceranno, procedendo a filo unico verso un finale per niente scontato. In questo intreccio si mescoleranno decine di personaggi differenti, tutti ben presentati, con caratteristiche che li rendono unici e permettono al lettore di immaginarli e di riconoscerli come quelle personalità che non possono mancare in qualsivoglia comunità.

La lettura scorre veloce, passando quindi da un ambiente all’altro, da questo a quel personaggio, da questa a quella situazione, risultando quindi varia e incuriosendo sempre più il lettore.

Lo stile risulta chiaro ed essenziale, senza mancare però di particolari e termini che fanno riconoscere la penna di un buon autore; in alcuni punti ho trovato un po’ difficile e il dialetto, stavolta del nord piuttosto che del sud, ma ovviamente è necessario per dare più credibilità ai personaggi popolari e, da lettrice accanita di Camilleri, so che basta un po’ di abitudine per non trovarlo più ostico.

L’unica nota è per gli ultimi capitoli, nei quali un po’ la curiosità di scoprire il finale, un po’ la mancanza di nuovi luoghi o personaggi, rende la lettura un po’ più pesante…Ecco forse qualche pagina di meno ci sarebbe stata bene.

In definitiva lettura piacevole ed scrittore assolutamente da continuare a seguire.

  • Trama
  • Personaggi
  • Ambientazione
  • Linguaggio
  • Copertina
  • Complesso
3.8

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