Venuto al mondo

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Venuto al mondo
Venuto al mondo Book Cover Venuto al mondo
Narrativa moderna e contemporanea
Margaret Mazzantini
Romanzo
Mondadori
25 Novembre 2008
Cartaceo
540

Una mattina Gemma lascia a terra la sua vita ordinaria e sale su un aereo, trascinandosi dietro un figlio di oggi, Pietro, un ragazzo di sedici anni. Destinazione Sarajevo, città-confine tra Occidente e Oriente, ferita da un passato ancora vicino. Ad attenderla all'aeroporto, Gojko, poeta bosniaco, amico fratello, amore mancato, che ai tempi festosi delle Olimpiadi invernali del 1984 traghettò Gemma verso l'amore della sua vita, Diego, il fotografo di pozzanghere.
Il romanzo racconta la storia di questo amore, una storia di ragazzi farneticanti che si rincontrano oggi, giovani sprovveduti, invecchiati in un dopoguerra recente. Una storia d'amore appassionata, imperfetta come gli amori veri.
Ma anche la storia di una maternità cercata, negata, risarcita. Il cammino misterioso di una nascita che fa piazza pulita della scienza, della biologia, e si addentra nella placenta preistorica di una Guerra che mentre uccide procrea.
In questo grande affresco di tenebra e luce, in questo romanzo intimo e sociale, le voci di quei ragazzi si accordano e si frantumano nel continuo rimando tra il ventre di Gemma e il ventre della città dilaniata. Ma l'avventura di Gemma e Diego è anche la storia di tutti noi, perché Margaret Mazzantini ha scritto un coraggioso romanzo contemporaneo. Di pace e di guerra.
La pace è l'aridità fumosa di un Occidente flaccido di egoismi, perso nella salamoia del benessere. La guerra è quella di una donna che ingaggia contro la natura una battaglia estrema e oltraggiosa. L'assedio di Sarajevo diventa l'assedio di ogni personaggio di questa vicenda di non eroi scaraventati dal calcio della Storia in un destino che sembra in attesa di loro come un tiratore scelto. Il cammino intimo di un uomo e di una donna verso un figlio, il loro viaggio di iniziazione alla paternità e alla maternità diventa un travaglio epico, una favola dura come l'ingiustizia, luminosa come un miracolo.
Dopo Non ti muovere, con una scrittura che è cifra inconfondibile di identità letteraria, Margaret Mazzantini ci regala un romanzo-mondo, opera trascinante e di forte impegno etico, spiazzante come un thriller, emblematica come una parabola. Una catarsi che dimostra come attraverso tutto il male della Storia possa erompere lo stupore smagato, sereno, di un nuovo principio.
Una specie di avvento che ha il volto mobile, le membra lunghe e ancora sgraziate, l'ombrosità e gli slanci di un figlio di oggi chiamato Pietro.

Un libro non semplice, che tocca un tema duro come la guerra nei Balcani, con tutta la dose di violenza e devastazione che ha causato alle città, alle persone, ad un’intera nazione che oggi non esiste più.

Questo libro mi ha fatto innamorare di Margaret Mazzantini, del suo modo di scrivere, di affrontare temi tutt’altro che semplici, di presentarli con durezza e schiettezza, senza nasconderne la violenza, la sofferenza che causano.

La storia ha per protagonista una donna che decide di partire, di affrontare un viaggio nell’ex Jugoslavia, anni dopo la fine della guerra, trascinandosi dietro il figlio adolescente, per mostrargli luoghi, persone e narrargli storie di un passato che lui ignora.

Personaggi di cui non puoi fare a meno di innamorarti, una storia che ti tiene attaccata alle pagine, nonostante sia complessa, drammatica, a tratti violenta. Durante il viaggio attraversi la distruzione della guerra, ti sembra di vedere quei luoghi, com’erano e come sono diventati, nonostante non ci sia mai stato e magari non hai avuto modo di vederli neanche in fotografia. Ti sembra di camminare con i protagonisti e con loro scopri pian piano la storia che li ha portati fin lì.

Un libro che personalmente mi ha incantata e di cui a distanza di anni porto uno splendido ricordo;le sensazioni che ciascun romanzo ti lascia, così come il giudizio finale,  dipendono molto dal periodo in cui lo si legge;per quanto mi riguarda mi riguarda rimane uno dei più belli che abbia letto.

Il film pur ricostruendo abbastanza fedelmente la storia ed utilizzando ottimi attori non ti lascia quelle stesse sensazioni che la penna della Mazzantini è in grado di lasciarti attraverso le pagine del libro.

  • Trama
  • Linguaggio
  • Personaggi
  • Ambientazione
  • Complesso
4.6

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