Inverno e Natale nei libri

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Inverno e Natale ne libri

Arriva la stagione invernale e porta con sè freddo, neve, ghiaccio, si pensa volentieri al caldo di un camino, davanti al quale abbandonarsi alla lettura.

L’arrivo di questa stagione coincide poi con le festività, il Natale, la fine di un anno e l’inizio di uno nuovo. Per gli amanti della lettura, perchè no, anche del tempo in più da dedicare ad un buon libro.

Ripesando ai libri letti, molti sono ambientati proprio in questo periodo di inizio inverno, poco prima o subito dopo il Natale. Eccone alcuni.

Inverno nei libri

Il primo titolo che mi viene in mente pensando alla stagione in arrivo è Oltre l’inverno di Isabelle Allende.

Le prime pagine, oltre ad incuriosire non poco, riportano il lettore in una Brooklyn gelata e fredda di gennaio, descrivendola così bene da far avvertire il gelo sulla pelle stessa del lettore.

Da un dicembre addirittura caldo si arriva ad una tempesta di 3 giorni che mette in ginocchio la città.

La tempesta preannunciò il suo arrivo il venerdì con una fitta nevicata e forti raffiche di vento che spazzarono a frustrate le strade già praticamente deserte. Gli alberi si incurvavano e il temporale decretò la fine di quegli uccelli che si erano dimenticati di emigrare o di mettersi al riparo, ingannati dal tepore inconsueto del mese precedente.

Rimanendo in atmosfere ghiacciate e piene di neve, non si può prescindere dai thriller scandinavi, in particolare quelli della serie della Sezione Q di Copenaghen.

Fredde ambientazioni non mancano in nessuno degli episodi, nè nel narrare il presente, nè nel far riferimento ai casi passati, come ad esempio ne La donna in gabbia.

Riprendendo la storia della protagonista bambina, che inizia proprio a ridosso del Natale.

Era una mattina meravigliosa. Un po’ di ghiaccio e qualche centimetro di neve, quel tanto che bastava ad intensificare quel clima di festa.

Dalla Danimarca alla Svezia, gli episodi della saga Millennium, in particolare Uomini che odiano le donne, ambientato a ridosso delle festività con immagini di inverno gelato e innevato.

Anche qui si è appena abbattuta una tempesta di neve di cui ancora di vedono gli effetti.

Aveva nevicato furiosamente lungo la costa del Norrland nei giorni tra Natale e Capodanno e, a giudicare dai cumuli di neve, gli spazzaneve dovevano aver lavorato allo sgombero delle strade di Hedestad a pieno ritmo.

Tornando in Italia, in Fiori sopra l’inferno Ilaria Tuti ci riporta in un paesino innevato a ridosso delle piste da sci fequentate dai turisti.

Si incamminò lungo il sentiero ghiacciato. L’abitato di Travenì quella mattina si era risvegliato sotto una coltre di neve. Un’imbiancatura leggera, sciolta troppo presto, che però faceva ben sperare per la stagione sciistica alle porte.

Non rimane che citare Gelo per i bastardi di Pizzofalcone, che pur essendo ambientato a Napoli, descrive giorni di vento gelido e mare in tempesta.

…vi giunsero in meno di tre minuti, mantenendosi lungo i muri per irpararsi dall’aria gelida, il colletto del cappotto rialzato, gli occhi socchiusi per difendersi dal vento tagliente, il fiato che formava una nuvola di vapore.

Natale nei libri

Passando al Natale viene subito in mente un romanzo che ne mostra l’aspetto consumistico: Le signore in nero di Madeleine St John. Ambientato nei grandi magazzini presi d’assalto per i regali di Natale, per la scelta degli abiti per l’ultimo dell’anno e per approfittare dei saldi.

Alle nove del mattino del terzo lunedì di dicembre le porte di vetro e mogano dei Grandi magazzini Goode’s si aprirono per lasciar passare una fiumana di signore mattiniere, determinate a proseguire la loro campagna acquisti in vista del Natale.

Atmosfera più natalizia si respira nella grande Villa delle Stoffe, dove si fa un albero enorme all’ingresso, al cui addobbo partecipano domestici e signori.

Sotto, nella sala, c’era un’allegra baraonda. Un abete rosso di oltre tre metri era stato sistemato a sinistra della scalinata e, da quel che riusciva a vedere Marie, Else stava nascondendo il piedistallo di legno con dei rami secchi. Robert era ancora sulla scala di acciaio a fissare le ultime candele rosse in base agli ordini della signora.

Nel volume successivo la guerra impone sobrietà e ci si limita poche devorazioni sparse per casa, realizzate con i modesti mezzi a disposizione.

Non mancano poi, in entrambi i volumi, descrizioni del freddo e della neve che si abbattono sulla città di Augusta,a cui è difficile sottrarsi.

Da una saga all’altra, non possono mancare i Cazalet, per i quali ormai il Natale rappresenta il ritrovo di tutta la famiglia ad Home Place. Quello che prima della guerra si faceva solo per le vacanze estive. Nell’ultimo capitolo, Tutto cambia, sono narrati ben due Natali, molto diversi tra loro.

Fuori cominciava a nevicare: grossi fiocchi cadevano pigri, si scontravano col vetro della finestra e si scioglievano in rivoli d’acqua. «Un Natale innevato senza bambini è uno spreco».

Rimanendo sulla festa più sacra non può mancare La cena di natale di Luca Bianchini, l’esilerante narrazone di Luca Biachini sulle feste in famiglia.

Era stata una vigilia di Natale faticosa e tutti, in un certo senso, avevano sentito la necessità di fuggire da lì per evitare che qualcos’altro potesse ancora succedere.

Altri suggerimenti

Altri suggerimenti di possono trovare sul sito della Mondadori store, sulla pagina 10 libri ambientati d’inverno.

Altra selezione la suggerisce il sito Il Libraio, nell’articolo Viaggio nella letteratura che racconta l’inverno.

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